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IL TREKKING E' UNA DANZA
Passo dopo passo ti conduce alla scoperta del territorio, attraverso i 1000 paesaggi che fanno grande il Salento, una terra che sembra fatta apposta per essere "camminata" tutto l'anno. Fare trekking significa camminare ma anche osservare, ascoltare, emozionarsi per le piccole cose, come il volo leggero di una farfalla, la fioritura di una rosa o il profumo intenso della ginestra e del timo. E noi amiamo questo tipo di danza.
Si organizzano trekking in Salento su prenotazione tutto l'anno e d'estate anche su calendario. I percorsi in elenco sono alcune delle possibili mete di escursioni. La durata indicata è quella media, ma non è vincolante. Infatti è possibile concatenare tra loro molti percorsi ed ottenere percorsi che durano da poche ore fino ad una giornata intera o più.
Alcuni percorsi trekking (titolo e comune)
Colori e corbezzoli sulla serra, Alessano e Specchia Da un uliveto secolare si va a ritroso nella storia della vegetazione spontanea mediterranea ritrovando corbezzoli, mirto e fillirea. Muretti a secco e tipiche costruzioni rurali tutte in pietra fanno da cornice a questo racconto dove le piante sono protagoniste assolute
A spasso con Apollo e Diana, Diso Un frammento dell'antica foresta mediterranea fa ombra al letto di un fiume fossile dove i miti classici ed i coralli trovano nuova vita. Il percorso poi si snoda aperto e panoramico tra la rupe di Castro e le ultime marine joniche
Il canale del Ciolo, Gagliano del Capo Uno spaccato di storia della Terra, dove osservare antiche linee di costa, grotte preistoriche, orchidee spontanee e all'orizzonte isole lontane
I valloni di Leuca, Gagliano del Capo Da Finibus Terrae si parte lungo tracce segrete, seguendo scie di pietre, come faceva Pollicino
Pagghiare e cuneddhre, Galatone L'arte delle costruzioni a secco si esprime lungo questo tracciato nei tanti piccoli edifici rurali che prendono forma da un cerchio di base che, pietra su pietra, si innalza verso la sommità
Il Parco Regionale del Pizzo, Gallipoli Il parco è di recente istituzione ed è stato costituito per salvaguardare le dune e la vegetazione spontanea che, insieme alla pineta della riforestazione del secolo scorso e al mare turchese in cui si specchia, rende molto attraente questo arco di spiaggia
Un mare di carparo (trk urbano), Gallipoli La città bella deve il suo splendore all'oro ruvido di una pietra preziosa che si chiama carparo. I giochi, gli intarsi e i riflessi di questa pietra si confondono tra i vicoli cittadini, con la lucentezza di un altro gioiello, la scapere, cibo tutto da scoprire e assaporare seduti in faccia al mare.
Dolmen e Menhir, Giurdignano Le pietre parlano. Parlano attraverso i licheni che le ornano e attraverso le forme che l'uomo ha dato loro. A volte parlano lingue note, come quella del barocco, ma talvolta usano dialetti misteriosi. Questo è il caso delle numerose pietre fitte e dei monumenti dolmenici che ancora questa terra ci lascia ammirare
Il Parco Regionale di Rauccio, Lecce Mosaico di paesaggi, a confine tra acqua e terra, il parco del Rauccio rappresenta uno spaccato del territorio salentino, fatto di querce, dune, bacini costieri, macchia mediterranea, gariga e uliveti
Non solo Barocco (trk urbano), Lecce La pietra leccese è una calcarenite marnosa che ha fatto di una perla imperfetta una grande forma d'arte: il barocco. Ma Lecce offre molto di più, dalla città messapica a quella romana e via via fino ai nostri giorni
La Grecia Salentina Martano, Carpignano et al. Isola linguistica ellenica che conserva tracce evidenti della stratificazione etnica e culturale che rende il Salento una terra aperta ed ospitale, dove è possibile ancora vedere "specchie", corti, frantoi ipogei e tracciati stradali romani
In mezzo la poesia, Melendugno La scogliera, le dune, le grotte e i misteri dei nostri antenati sanno di salmastro e luce come questo itinerario da percorrere in fila indiana, con un occhio al mare ed uno ai nostri piedi.
ll Parco Regionale di Porto Selvaggio, Nardò Primo parco di Puglia, dove si trova una delle spiagge più belle d'Italia, Portoselvaggio è però soprattutto il luogo dove si incontrano natura e preistoria, con le numerose grotte ed i reperti famosi in tutto il mondo scientifico
Terra di Mezzo, Nardò Si parte dal limite nord del parco regionale di Portoselvaggio per attraversare tutta l'area compresa tra questo parco e quello marina di Porto Cesareo, ammirando rocce a picco sul mare, pinete, torri costiere e laghi carsici
Le Masserie fortificate e le torri costiere, Nardò Passato, presente e futuro appaiono e scompaiono seguendo il profilo delle masserie e delle sue fortificazioni, come lungo la costa dove le torri sembrano ancora mandare segnali di fumo e cavalieri
Serra di San Mauro, Nardò, Galatone et al. La partenza è presso il rudere di una delle maggiori torri costiere pugliesi ed il percorso avanza sicuro sulla serra fino alla chiesa di San Mauro, per poi percorrere un tratto dell'antica Via Augusta Salentina e terminare lungo la costa
I Laghi Alimini, Otranto Due gioielli allungati sul mare Adriatico, dove vedere tutta la tavola cromatica del blu e del verde manifestarsi appieno. Percorso ricco di vegetazione spontanea ed endemica, tappa obbligata per l'avifauna migratoria
La valle dei Cervi di Porto Badisco, Otranto Un alito di vento ripete ogni giorno i passi dei nostri antenati che in questa valle hanno vissuto e dipinto le loro fantasie, custodite da una grotta chiusa come uno scrigno. La valle invece è aperta sul mare e ai nostri passi
La valle dell'Idro e delle Memorie, Otranto Cripte e misteri, paure e segreti protetti dal cuore di due valli e dalla loro vegetazione. Affreschi, incisioni e forme carsiche, per un trekking intenso e appagante come un viaggio nel tempo
Confini orientali, Otranto Passo dopo passo, tutti in fila indiana, dalla baia dell'Orte verso il faro della Palascia, che idealmente separa il mar Jonio dall'Adriatico e ritorno per il lago di bauxite. All'orizzonte le montagne albanesi
Le creste, Otranto Una splendida terra collocata Tra Jonio e Adriatico si offre silenziosa ai camminatori più attenti, con il suo tesoro di antiche strade lastricate e solchi sulla roccia consumata da carri e cavalli, masserie quattrocentesche e torri d'avvistamento a picco sul mare, per un viaggio ad anello che gira intorno ai luoghi di una storia lontana.
Bianchi lidi e sabbie nere, Otranto Sulla costa a nord di Otranto storia e natura si rincorrono in una staffetta virtuale tra alte dune, torri mangiate dal vento e falesie sfumate d'oro
Alfonso e Idrusa (trk urbano), Otranto 1 castello 2 condottieri schierati su fronti opposti, 800 martiri, 1000 leggende … I numeri di Otranto sono molti ma non fanno la storia, come invece i personaggi che hanno amato e vissuto questo piccolo borgo, capitale di una grande regione: la Terra d'Otranto
Palude del Conte, Porto Cesareo Le dune si frappongono tra il mare e l'area umida creando un ponte tra due mondi che questo percorso vuole tenere strettamente uniti
Lungo boschi e coltivi verso la Madonna della Serra, Ruffano e Supersano Lungo il piede della serra e fino alla sua cima, questo trekking descrive un anello che tocca coltivi e macchie, grotte, cripte e scorci altamente panoramici
Sulle tracce di eremiti tra cripte e masserie, Ruffano e Casarano Le serre sono il risultato di fenomeni tettonici che hanno corrugato il suolo salentino. In questo piegarsi della roccia si sono originate anche numerose fratture che l'acqua ha allargato, originando le grotte. Lungo questo percorso entrambi i fenomeni diventano paesaggio
Lu Musciu e li Fani, Salve La vegetazione lussureggiante, protetta dai canaloni carsici, è una macchia odorosa oppure un prato umido dove, all'ombra di grotte che hanno visto alternarsi monaci e soldati, ancora zampilla una sorgente.
Eremiti e massari, Supersano Dove il paesaggio ancora si dilata con ombre lunghissime tra boschi e campagne, dove le querce ancora sono protagoniste e il silenzio sovrano, tra antiche dimore, rifugi e ipogei, le storie del passato ti aspettano per farsi raccontare vicino ad una tavola sempre imbandita
Macchie di Rottacapozza, Ugento Camminare tra la macchia dona in ogni stagione suggestioni e benessere perché i profumi ed i colori che offre arrivano direttamente al nostro intimo con la forza e la dolcezza dei fiori di rosmarino, delle bacche di corbezzolo e delle foglie intrise di aroma del mirto. Un'emozione da provare!
Microcosmi Si tratta di un percorso altamente emozionante per il contrasto esistente tra la roccia che domina su speroni, gradoni, gravine, la folta vegetazione che invade crinali e gole e l'acqua, dolce, salmastra e salata dei bacini interni e del grande mare.
Mari Rossi sulla serra di Poggiardo. Molti sono gli elementi che richiamano l’attenzione dei camminatori sulla serra di Poggiardo, la pineta Mari Rossi e le macchie di lecceta, gli importanti e famosi fossili di rudiste, le grotte preistoriche e gli ipogei artificiali, la cripta dei SS. Stefani e tutto il contesto dell’area archeologica. Ma quello che forse colpisce e stupisce di più è il rosso acceso delle cave di bauxite, oggi non più attive, diventate scenario esaltante di una passeggiata indimenticabile.
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